giovedì 10 agosto 2017

Vecchi costruttori navali

  Storia di una famiglia 
    La cantieristica navale a Trapani ha una lunga tradizione. I diversi cantieri navali fanno di Trapani il primo porto in Sicilia per la costruzione di pescherecci, navi e motoscafi da diporto.
   Le famiglie di imprenditori che operano nel settore cantieristico sono rimaste in pochi e più di un cantiere ha attraversato momenti non facili per colpa prima del Covid e poi delle varie crisi successive.
interno di un cantiere (oggi)
   Una famiglia di costruttori navali che gli addetti ai lavori cantieristici ricordano con stima è stata quella degli Stampa. Proveniente dalla Spagna erano arrivata in Sicilia alla fine del XV secolo. A prova di ciò ci sono i modelli utilizzati per la costruzione delle barche detti 'garbi' che sono del tipo spagnolo e diffusi successivamente tra i piccoli costruttori navali trapanesi. Notizie documentabili più recenti risalgono alla fine dell'800 quando, durante la costruzione delle cantine Florio di Marsala alcuni componenti della famiglia Stampa di Trapani furono chiamati alla costruzione delle botti di grandi dimensioni, oggi dette 'monumentali', dando origine a un ramo della famiglia Stampa tutt'ora esistente a Marsala.
   Uno dei fratelli Stampa della generazione ottocentesca, Mario Stampa (classe 1855), oltre a lavorare al cantiere a Trapani, operava anche oltremare nelle tonnare del Marocco. L'altro fratello di nome Giuseppe (classe 1858) anch'egli carpentiere navale era morto nel 1908 a porto Said in Egitto (aveva partecipato alla costruzione del Canale di Suez).
Mario Stampa aveva adottato i tre figli (due maschi e una femmina) del fratello Giuseppe morto prematuramente. I maschi si chiamavano uno Giuseppe, che si stabilì in Marocco e che morì a Tangeri nel 1967, e l'altro Vincenzo. Da lui ha avuto inizio la storia più recente dei costruttori navali  a Trapani.
   Vincenzo Stampa (classe 1886) sposatosi nel 1913, ebbe cinque figli maschi e una femmina. I figli maschi furono tutti costruttori navali, tranne Vincenzo che rimase ucciso durante l'ultima guerra mondiale. 
   Nel cantiere navale di Vincenzo Stampa si costruivano barche da pesca e da trasporto, pescherecci. Intorno agli anni '40 e '50 il suo era ritenuto il più importante cantiere navale di Trapani: nella sua scuola sono nati tantissimi dei costruttori navali tra cui alcuni di quelli ancora esistenti. Dal cantiere unico di Vincenzo nel '44 si separò il figlio Giuseppe per lavorare in proprio. Paolo, Mario e Giovanbattista, invece, continuarono a collaborare insieme al padre Vincenzo.  
Ed eccoci arrivati al secondo dopoguerra. 
  Giuseppe (Salvatore Maria) Stampa, nato nel 1914, figlio di Vincenzo, fu il primo a passare dalle costruzioni navali in legno a quelle in acciaio: il primo peschereccio in acciaio costruito nel suo cantiere si chiamava 'Hiera', di armatori di Marettimo e fu varato a Trapani nel 1967. E' questa è cronaca come si può leggere sui giornali di quegli anni e di cui conservo anche qualche pagina.
   Il suo cantiere negli anni '60 fu molto attivo e punto di riferimento nelle costruzioni e riparazioni per la marineria mediterranea (le commesse, oltre che dall'Europa, provenivano dal Libano, Egitto, Tunisia, Marocco).   
   Impresa memorabile del cantiere di Giuseppe Stampa resta il salvataggio del peschereccio 'Indomabile' di Torre del Greco rimasto incagliato sull'isolotto di Maraone nel 1957. Varie società avevano giudicato impossibile il suo recupero.                                      
l'Indomabile incagliata
sul Maraone
   Ci tentò con successo la società da lui diretta che trasferì su Maraone operai e attrezzature che, nei mesi di dicembre e gennaio, disincagliarono il peschereccio, eseguirono le riparazioni più urgenti e lo rimisero in mare per farlo arrivare autonomamente ai cantieri di Trapani, dove furono riparati la grossa falla sulla carena e gli altri danni subiti dal natante, completando così l'opera intrapresa sull'isolotto.
 le riparazioni al cantiere
di Trapani
   Paolo Stampa, l'altro figlio di Vincenzo, primeggiò nella costruzione navale in legno di pescherecci in serie. Dopo la morte del fratello Giuseppe, nel 1970 subentrò nel cantiere del fratello e si dedicò anche lui alla costruzione navale in acciaio. I disegni dei suoi progetti navali furono ambiti opere di collezione da parte di ingegneri del Registro Navale Nazionale. Nella vecchiaia, prima della scomparsa, ha lasciato come opera ultima il restauro del mulino delle saline Ettore e Infersa. Gli altri due fratelli Mario e Giambattista avevano intrapreso strade diverse; Mario emigrò a Torino e lì si spense; Giovanbattista  morì  a Trapani giovane nel 1977.
   Dopo la morte di Paolo (1996), ultimo della famiglia, i cantieri Stampa a Trapani non hanno avuto eredi che continuassero il vecchio mestiere di costruttori navali. Attualmente il cantiere che fu di Giuseppe Stampa, è gestito dai D'Amico, che ne hanno continuato l'opera. La fine dei due fratelli Stampa, sopravvenuta dopo una complicata malattia per entrambi, ha lasciato un segno nella storia delle costruzioni navali a Trapani.
Nota
Le foto inserite sono pubblicate su 'Trapani' Rassegna mensile della Provincia, anno secondo, numero 12 , 15 dicembre 1957. Per la ricostruzione delle vicende della famiglia Stampa ha collaborato il prof. Vincenzo Stampa, figlio di Giuseppe Stampa.

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