Nei secoli passati l'arte del corallo ha reso così famosa Trapani in tutta Europa che la città diventò una delle capitali del corallo mediterraneo. Gli oggetti d'arte prodotti si trovano conservati ovunque nei musei d'Europa, ma soprattutto sono stati rinvenuti nelle collezioni di discendenti di viceré di Sicilia o di personalità politiche ed ecclesiastiche. La particolare maestria dimostrata dagli artigiani-artisti trapanesi assunse tale importanza nell'economia della città che i corollari diventarono una delle categorie più importanti nell'ambito dell'artigianato trapanese.
rametto di corallo, esposizione a Torre di Ligny mostra di P. Fiorenza, dicembre 2012 |
"Ars Corallarium et
Sculptorum" fu chiamata la maestranza alla quale appartenevano i
maestri corallari che abitavano e lavoravano nelle 25 botteghe della
via "delli Corallari" a Trapani (secondo l' Orlandini)
all'inizio del secolo, ma già nel 1698 il Nobile citava "l'
honoratissima maestranza d'eccellenti scultori distribuiti in 40 e
più officine". E ciò denota l’evolversi e il crescere di
quest’arte.
Gli artigiani che si dedicarono
alla lavorazione del corallo già nei secoli XV e XVI erano
pienamente inseriti nella struttura socio-economica della città.
Essi avevano raggiunto un tenore di vita davvero confortevole:
avevano case e botteghe ed avevano acquistato autonomia e peso d' imprenditori perché controllavano il mercato e facevano il prezzo
dei lavori più pregiati. In città si trova una via intitolata ‘Via
dei Corollari’ nel vecchio centro storico, dove un tempo erano
concentrate le botteghe degli artigiani del corallo.