sabato 2 dicembre 2017

Le 'senie' di un tempo

Cordova: noria presso il Guadalquivir
vicino ponte romano
   Con il termine 'senia 'a Trapani si indicavano gli orti coltivati che sorgevano attorno alla città.
   La senia o 'noria' (quest'ultimo è il nome spagnolo che a sua volta deriva dall'arabo 'na-ara' che significa: far zampillare) era il nome che veniva dato alla macchina che serviva a tirare l'acqua dai pozzi. Il sistema era innovativo rispetto alle tecniche tradizionali ed era stato inventato dagli arabi che lo importarono sia in Spagna che in Sicilia. Si trattava di una ruota idraulica (azionata per lo più da un asino oppure da un mulo, fatto girare con gli occhi bendati) che portava in superficie secchi d'acqua da un pozzo.
una 'senia' immaginata in opera (disegno di V. Peralta)
resti del molino de la Albolafia 
noria vista da vicino (Cordova)
(foto di G. Gandolfo)
   L'operazione di riempimento e sollevamento dei secchi era continuo ed era seguita dal capovolgimento dell'acqua in una vasca di accumulo, detta 'gebbia'. L'acqua poi, all'occorrenza, veniva distribuita per l'irrigazione dei campi tramite piccoli canali. Ai canali principali erano collegati i 'surgoli' che ospitavano le piante dove l'acqua arrivava spostando con la zappa un piccolo cumulo di terra (stagnaturi). La concimazione era tutta stallatica e gli anticrittogamici erano: 'u surfaru' (lo zolfo) e 'u cilestru' (il solfato di rame). La coltivazione delle piante da orto seguiva la stagionalità biologica di ciascuna di esse. All'inizio la conduzione della 'senia' era per lo più a carattere familiare.
   Le prime 'senie' si pensa che sorgessero tra la prima metà del XVI secolo e la fine del XVII secolo. L'addetto alla 'senia' cioè al pozzo veniva chiamato 'siniaru' o anche ortolano perché si dedicava alla coltivazione degli orti (ars hortolanorum). Col tempo i 'siniara' diventarono una categoria sociale dando vita ad aziende orticolticole con lavoratori dipendenti. Il mercato di verdura della città 'u scaru' per diversi decenni è stato rifornito giornalmente da 'siniara' locali ed è stato un punto di riferimento per venditori fissi ed ambulanti.


   Fuori dalla cinta muraria, per lo più le 'senie' furono impiantate dove confluivano le acque che scendevano dalla montagna di Erice per sfruttare le falde acquifere. C'erano quelle attorno al lago Cipeo, ma altre 'senie' si trovavano più a nord, andando verso Pizzolungo. Nell'attuale zona di Sancusumano, ad esempio, sorgevano alcune 'senie' così come nella zona di Fontanelle e a sud-est di Trapani, quasi a toccare le saline. Nella toponomastica della città c'è anche una via Orti che richiama l'esistenza 'in loco' di  'senie' scomparse. 
   Intorno agli anni 1930 nell'hinterland trapanese si contavano circa 50 'senie'. Negli anni '50, a seguito dell'espansione urbanistica della città, molte di queste aree coltivate a 'senie' sono state occupate da nuovi rioni come San Giuliano, Sancusumano, Rione Palma, Rione Cappuccinelli, Villa Rosina.
zona nord-ovest della città
scomparse le aree adibite a 'senie'
   I proprietari delle 'senie' spesso erano  ricche famiglie trapanesi che le davano in affitto come gli Adragna, gli Aula, i D'Alì, i Lombardo (ne nomino solo alcuni), mentre altri erano 'siniara' di professione che coltivavano a 'senie' i terreni di famiglia. Tra i coltivatori diretti di 'senie' avute in affitto ricordiamo: i fratelli Fortuna, i fratelli Fodale, i fratelli Pecorella, Pietro Culcasi, Pio Alagna, Salvatore Schifano; tra i 'siniara' proprietari: i fratelli Peralta (figli di Vito), i Santoro (padre e figlio), i fratelli Caruso, i fratelli Abita, i fratelli La Russa (non posso nominarli tutti).
   Per una maggiore precisione topografica cinquant'anni fa le 'senie' a Trapani erano concentrate nell'area compresa tra Via Salemi, Villa Rosina, Borgo Annunziata, Fontanelle, Villa Mokarta. Altra area era quella che comprendeva Raganzili, la zona dietro la Caserma Giannettino, Via Archi, Trentapiedi e Sancusumano.
gruppo: Gesù nell'orto dei Getsemani
opera di Baldassare Pisciotta
  Il ceto degli ortolani  era numeroso a Trapani ed era uno dei più importanti ceti produttivi della città. Nel 1620 ha avuto in affidamento il gruppo dei Misteri: 'Gesù nell'orto dei Getsemani' che esce in processione il Venerdì Santo.
 Scomparse le vecchie 'senie', sia per mancanza di un ricambio generazionale dei padri 'siniara' sia per le difficoltà economiche di mantenere attiva una 'senia' con le regole del mercato moderno, oggi i prodotti orticoli arrivano in città da aziende soprattutto marsalesi che impiegano sistemi e tecnologie di produzione completamente diverse da quelle adoperati nelle 'senie' di un tempo.

Le notizie pubblicate provengono da ricerca su siti web con integrazioni desunte da scritti sull'argomento o fornite da conoscitori privati.   

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