Di ogni tempo esistono modi di dire che riassumono la cultura popolare di una città: il linguaggio dialettale della vecchia Trapani ne è ricco. Rimangono conservate nella memoria delle generazioni più anziane alcune espressioni che si riferiscono al periodo natalizio come: "Dopu Natali, 'u friddu e a fami!" che sta a significare la triste realtà dei tempi di magra (per fortuna superati) dopo l'opulenza della festività natalizia; "Rurari di Natali a Santu Stefano" cioè durare pochissimo: 24 ore, appunto; "Di Santa Lucia a Natali: quantu un passu ri cani; di Natali all'annu novu: quantu un passu r'omu" che vuole dire come durante queste date le giornate si allungano, anche se il detto popolare contiene un errore perché il solstizio d'inverno non cade il 13 ma il 21 dicembre. La fondatezza dell'allungamento delle giornate post solstizio è però esistente.
Sarà compito delle generazioni più giovani custodire e tramandare questi 'detti' perché non spariscano del tutto.
Trapani, Museo Pepoli: presepe |
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