La Chiesa di Sant’Agostino a Trapani è una delle più antiche chiese della città e si trova nel centro storico nella piazzetta Saturno nota per la sua fontana punto di riferimento e luogo di appuntamenti cittadini. Fu edificata nel 1101 come cappella dei Templari anche se passò poi ad altri ordini, fu, infatti, nel 1313 che passò sotto l’ordine di Sant’Agostino.
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Il prospetto |
I padri agostiniani l’ampliarono e costruirono un attiguo convento che oggi non esiste più. Due date sono state fondamentali per la chiesa perché legate alla storia di Trapani. Nel 1535 Carlo V durante il suo soggiorno in città, di ritorno dalla sua vittoriosa spedizione in nord Africa, proprio in questa chiesa, divenuta nel frattempo chiesa del Senato, riconobbe e confermò i privilegi ai cittadini trapanesi: ‘Drepanum civitas invictissima in qua Caesar primum iuravit’. Altra data da ricordare è il 1943 quando, durante il secondo conflitto mondiale, fu in parte distrutta dai bombardamenti nemici in quanto vicinissima al porto. I bombardamenti distrussero l’abside e parte della navata che vennero poi ricostruiti. In seguito la chiesa fu chiusa al culto e poi modificata. Dopo aver assunto la funzione di auditorium è oggi destinata a polo espositivo del museo diocesano. Dopo le modifiche che l’hanno trasformata restano originare il prospetto con facciata a capanna, il portale ad archi ogivali strombati e il rosone.
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Il rosone |
Sul portale, dentro una nicchia, è collocata una scultura del Gagini raffigurante la Madonna col Bambino. La chiesa risponde ai canoni architettonici del gotico, con qualche variazione. Il magnifico rosone (in stile chiaramontano) scavato e cesellato in pietra, è costruito con pietra proveniente dalle cave di Pietretagliate, in esso sono presenti i simboli delle tre religioni monoteiste: le gelosie traforate (specie di persiane per il passaggio dell’aria) sono arabe, le stelle di David ebraiche, e l’Agnus Dei cristiano. Dentro il rosone archetti intrecciati si intrecciano su colonnine convergenti sull’Agnus Dei posto al centro. L’eleganza e la raffinata bellezza di questo rosone ne hanno fatto un simbolo della città.