Uno dei fiumi più noti del territorio trapanese è il Birgi che sfocia nel mar Tirreno tra Trapani e Marsala sviluppandosi per 43 km. Il fiume nasce dai rilievi collinari di Monte Murfi e Piano Neve e dal complesso di Montagna Grande e attraversa tre comuni: di Buseto Palizzolo, in parte di Trapani e di Paceco; durante questo suo percorso cambia più volte nome tra cui Fittasi all’inizio e Chinisia alla fine. Infatti l’ultimo tratto è stato deviato ed incanalato nel fiume Chinisia che sfocia a nord di Torre San Teodoro, foce che si trova a circa due Km a sud dell’aereoporto di Trapani-Birgi. Attraversa così un’area territoriale in prevalenza collinare per finire in una pianura costiera.
L’aspetto morfologico più rilevante è la presenza delle saline di Trapani e Paceco, il sito che si estende alla foce del fiume costituisce una delle più importanti zone umide della Sicilia occidentale. Esiste un legame stretto tra l’abitato di Birgi e la storia della laguna dello Stagnone. Dalla contrada di Birgi Vecchi partiva, ed esiste tutt’ora, una strada sott’acqua lastricata che collegava la terraferma con l’isola di Mozia, antica colonia fenicia, che ancora oggi si può percorrere sui carretti. La strada era stata costruita nel VI secolo a.C. Per via dello spostamento della necropoli di Mozia sulla terraferma, a Birgi appunto. Le fonti letterarie e i resti archeologici testimoniano che i Fenici frequentavano tutta l’area costiera della Sicilia occidentale di cui avevano occupato isole e litorali.
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