Magnifica dopo il restauro, è uno dei monumenti simboli della città. Posta nella parte opposta di Piazza Vittorio Emanuele II, è stata costruita nel 1890 durante l'amministrazione Nunzio Nasi per celebrare la nascita dell'acquedotto 'Dammusi' che forniva l'acqua a Trapani. Il suo aspetto originario era privo di ornamenti scultorei. Nel 1951 al centro della fontana fu posta una scultura realizzata dallo scultore trapanese Domenico Li Muli. La scultura, secondo il progetto iniziale doveva essere in bronzo, per mancanza di fondi fu invece adoperato il cemento armato.
La scena rappresentata è tratta dalla mitologia classica: Tritone mezzo uomo e mezzo pesce, rapisce le Naiadi, Ninfe delle acque dolci figlie di Zeus.
La fontana ha una forma ottagonale con dei vasi (da notare che non sempre sono fioriti) posti ai lati ed è attorniata da panchine in marmo dove spesso sostano giovani studenti e turisti. Alte palme contribuiscono a riempire lo spazio intorno in cui oltre alla vasca e alla scenografica scultura centrale domina il verde delle aiuole e degli alberi (ben curati).
Dopo un lungo periodo di abbandono e degrado, nell'estate del 2018, la fontana è tornata a splendere come in passato, con la pulizia dello sporco provocato dall'acqua stagnante e con il ripristino degli zampilli d'acqua prima ostruiti.
La fontana ha una forma ottagonale con dei vasi (da notare che non sempre sono fioriti) posti ai lati ed è attorniata da panchine in marmo dove spesso sostano giovani studenti e turisti. Alte palme contribuiscono a riempire lo spazio intorno in cui oltre alla vasca e alla scenografica scultura centrale domina il verde delle aiuole e degli alberi (ben curati).