venerdì 22 giugno 2018

Le caserme che non ci sono più

   Chi è interessato alle opere militare della città saprà che a Trapani, nei secoli scorsi, c'erano diverse caserme: di una di queste sono scomparse completamente le tracce materiali, di un'altra rimangono pochi resti e di altre sono rimaste le trasformazioni per le nuove destinazioni d'uso.
piazza Vittorio Emanuele
   Una di queste caserme sorgeva proprio al centro della città dove si apre la spaziosa piazza Vittorio Emanuele con il Monumento al Re opera dello scultore Giovanni Duprè (1882); la piazza, che ospita anche delle aiuole alberate con delle palme diventate gigantesche, comunica con la villa Margherita, giardino pubblico e, a mezzo del viale Regina Margherita con la piazza Vittorio Veneto ove sorgono il monumento ai Caduti e il Palazzo della Provincia.
monumento a V. Emanuele II
   Dietro il monumento a Vittorio Emanuele II (nelle vecchie guide topografiche) c'era una Caserma anch'essa intitolata a Vittorio Emanuele e inglobata, fino al 1956, nel Quartiere Militare. Trapani era sede di Distretto militare sin dal 1870 e il Comune nel 1873 aveva costruito lì la caserma. Nella caserma risiedeva il Reggimento distrettuale che poi si trasferì nell'altra caserma di via XXX Gennaio fino alla seconda guerra mondiale. A Trapani l'ultima caserma, la Giannettino, ora l'unica in città, fu costruita intorno al 1940 e ultimata nell'immediato dopoguerra (Mario Serraino, Storia di Trapani, vol. II 1976). Fu verso la fine degli anni '50 che l'area della vecchia caserma Vittorio Emanuele avrebbe dovuto essere occupata dal 'Centro Direzionale Garibaldi' (come si leggeva sui giornali dell'epoca), una specie di tendone da circo adibito a svago e divertimento (e per fortuna mai attuato).